Parliamo ancora di cucina generazionale con questo dolce, semplice ma non banale.
La mia nonna faceva solo questa torta, il bussolao o Ciambellone.
Adoravo il contrasto del dolce dell’uvetta e dello zucchero in grani con il sale che cristallizzava sulla crosta.
È un buon dolce da credenza, nel senso del mobile e non religioso…
Adesso a tramandare questa dolcezza è la mia zia Natalina, l’unica capace di replicare la ricetta della Rosina.
Per prima cosa, far fondere a bagnomaria il burro, farlo raffreddare, unirlo alla farina e lo zucchero, aggiungere il latte tiepido, sbattere le uova e aggiungerle al composto che continuerete a mescolare con una frusta o una forchetta. Aggiungere il lievito, infine l’uvetta e il sale.
Essendoci il lievito chimico il composto non deve riposare, in quanto questo tipo di lievito agisce in cottura, essendo un insieme di elementi chimici (Bicarbonato di Sodio e Cremor Tartaro) l’aggiunta di questo lievito da una maggiore volumetria all’impasto, rendendolo soffice e fragrante.
Imburrare una forma per ciambella e cospargerla di farina, in modo tale da non far attaccare il dolce in cottura. Infornare a 180ºC per circa 30 minuti.
- 400gr farina 00
- 250gr zucchero
- 3 uova
- 100 gr burro
- un bicchiere di latte
- lievito chimico
- sale
- uva passa