Capasanta, se si chiama così un motivo ci sarà, o no?!?!
Le adoro, crude e cotte, per me la morte sua è alla brace nel loro guscio con un filo d’olio, aglio e prezzemolo, un pizzico di sale ed una spruzzatina di Grand Marnier.
Nel mio adorato frigorifero Mattia ha trovato dei gambi di carciofi rimasti da un’altra ricetta, li avevo lessati in acqua salata e riposti in un tupperware.
Quindi, per la serie “non si butta via niente”, li ha scaldati e frullati insieme a un filo d’acqua e olio a filo, creando una cremina buonissima.
Lavate e tolte dal loro guscio ho rosolato le cape in padella, per questa ricetta ho usato il burro (meglio se chiarificato) in cottura, non mi capita molto spesso d’usarlo ma qui è d’obbligo.
Per fare un po’ il fico, ho fritto in olio d’arachidi del prezzemolo fresco, del mio orto, quello piccolo e non quello del fruttivendolo che sembra sedano tanto e grande, per usarlo come guarnizione; è anche buonissimooo.
Impiattamento, o meglio “ingusciamento”: un cucchiaino di salsa di carciofo sul fondo della conchiglia, sua maestà la santa, il prezzemolino croccante e una generosa macinata di pepe nero. Provare per credere!