LA FESTA DEL PAPÀ

Oggi è la festa del papà, San Giuseppe e noi per festeggiare siamo andati nel mio posto preferito, Gambugliano.

Subito dal mattino mi sono messo all’opera per cuocere un po’ di carne al forno nella mia vecchia stufa a legna.

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Adoro cucinare nella e sulla stufa. Credo che se riusciremo a realizzare il nostro progetto potremmo pensare di usare quasi solo la legna per cuxinare 😉

La carne d’agnello l’ adoro semplicemente con un filo d’olio buono, rosmarino e aglio in camicia, in forno, stufata, spadellata grigliata o fritta.

In questo periodo impazzano nei social immagini di agnellini con scritto “tu non mi mangi vero?”, altri che saltellano vicino alla loro mamma. Ecco io non voglio entrare nei discorsi moralisti di pre pasqua, dico solo che non capisco la differenza tra un pollo, un coniglio, un vitello, un maialino e un agnello.

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Detto questo torno alla mia ricetta, anzi alla mia giornata da papà, stufa accesa e la carne nel forno, le patate le ho abbinate ai topinambur.

Quindi sbuccio i tuberi stando al sole di una stupenda e calda giornata di primavera, taglio il tutto e con un po’ d’olio e un paio di ciuffi di salvia li metto con una teglia nel piano inferiore del forno.

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Parlando di salvia, è assolutamente vitale che il giorno di S. Giuseppe si poti la salvia. La poteremo quasi a zero, poi lei ricrescerà più bella e più odorosa che mai.

Dopo pranzo, per smaltire un po’ di calorie ci siamo immersi nelle colline a “caccia” di erbette spontanee.

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In questo periodo con l’arrivo della primavera c’è un esplosione naturale Tutte le piante si svegliano dal loro torpore invernale e iniziano a “butare” con i suoi germogli squisiti.

Premetto che con queste erbe possiamo fare di tutto: dalle frittate alla pasta, sia come ripieno che come condimento, si possono fare dei crostoni come aperitivo, insomma sono assolutamente versatili e salutari.

Le nostre nonne usavano cuocerle in questo periodo per purificarsi dai cibi pesanti e corposi mangiati durante l’inverno.

In ordine di apparizione:

i carletti o Silene vulgaris

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i tanoni o Tamus communis

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i rampussoli o Raperonzoli o Campanula rapunculus

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l’aio orsino o Allium ursinum

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l’erba cipollina o Allium schoenoprasum

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i pissacan o tarassaco o Taraxacum officinale

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i bruscandoli o Humulus lupulus.

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Bene, ottimo bottino direi. Arrivati a casa la piccola Stella ha pulito, lavato e sminuzzato tutte queste erbette e le ha fatte saltare in padella con olio extra vergine d’oliva e peperoncino macinato.

Potranno così essere conservati in un comodo tupperware in frigorifero per un paio di giorni e pronti all’uso per un sacco di ricette, come dicevamo poc’anzi.

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Ultimo ma non per importanza, anzi, nel nostro giardino abbiamo raccolto vari fiori. Un mazzetto lo abbiamo portato al mio papà al cimitero. Era molto semplice, un mazzolin di fiori, ma racchiudeva tanto amore e tanta nostalgia.

Chiudo appunto augurando/ci tanti auguri per la festa del papà.