LA TACCHiNELLA DELLE FESTE

In America il tacchino è simbolo di festa, da noi è sinonimo di carne insipida, leggera e dietetica, ma la femmina o meglio la tacchinella è in assoluto, anche per noi, uno dei protagonisti degli arrosti delle feste. È leggermente più snob, nel senso che non la si trova sempre e ovunque ma dagli amici Nogara è di casa.

Non so il perché ma in cuxina ci riesce sempre più difficile essere dietetici, anche con questa carne piuttosto magra!

Veniamo alla ricetta: tacchinella ripiena di tastasale e castagne.

Non è un dejavù, sulla rivista “fior fiore coop” di Novembre hanno pubblicato i nostri ravioli tastasale e castagne, ma qui la faccenda è molto più seria. Uno splendido volatile di 3,5 kg, ruspante e pronto per essere immolato per la cena dei Nogara in CUXiNA.

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L’esecuzione è molto semplice (intendo quella della ricetta e non del volatile ;). Prendiamo il tastasale e lo uniamo alle castagne sbriciolate grossolanamente, un paio di cucchiaiate di ricotta di malga per rendere il ripieno più morbido e una grattatina di buccia di limone. Questi ultimi due ingredienti li ho inseriti all’ultimo d’istinto e il risultato è stato perfetto!

In verità la mia mamma in questi ripieni ci mette sempre un po’ di pane raffermo ammollato nel latte, credo per avere lo stesso risultato di morbidezza.

Il limone e gli agrumi in genere mi stanno dando delle piacevoli sensazioni di freschezza e leggerezza, un contrasto come in questo caso molto curioso con il tastasale, provare per credere.

Tornando alla ricetta: mettiamo sul fuoco un tegame con coperchio, ci aggiungiamo dell’acqua e il succo di un’arancia, 2 chiodi di garofano, 2 bacche di ginepro, una presina di peperoncino e una dose generosa di sale.

Portiamo in temperatura (100°C) il tutto e in contemporanea anche il forno a 200°C. Inseriamo il volatile nel tegame e dopo 5 minuti a fuoco alto lo andremo a infornare: diciamo che 30 minuti a 200°C e poi giù a 130°C fino a fine cottura (85 gradi al cuore qualora aveste una sonda) che più o meno si traduce in un ora e mezza per kg.

Una volta cotta la togliamo dal tegame e la appoggiamo su una teglia, preferibilmente con una griglia che la tenga sollevata, e la ripassiamo in forno a 200°C ventilato, non perdetela d’occhio, è un fulmine a bruciarsi.

Nella foto il risultato è da acquolina in bocca solo a guardarla!!!

 

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Raccogliamo il sughetto, lo filtriamo e vi uniamo 4/5 castagne, lo facciamo restringere in una padella larga. Una volta addensato lo frulleremo con un minipimer per creare una crema vellutata ed elegante, leggermente dolciastra che ben si sposerà in particolare al petto della signora tacchinella.

Chiudo con la recensione della serata: abbiamo aperto un metodo classico Ca’Duso di Ignago 40 mesi che ben sgrassava il crostino di tastasale e radicchio (ne avevo avanzato dal ripieno), poi un pinot nero e un cabernet, grandi vini, giovani ma promettenti.

Vi lascio immaginare le “ciacole”, il piccolo chef era di servizio all’Artusi per una cena di beneficenza, quindi mi sono trovato piacevolmente circondato da sole donne!!!

Per finire in dolcezza la Gloria, fedele collaboratrice di Tiziana, ci ha fatto dono di una torta con ricotta e mandorle di una raffinatezza unica.

Che dire, provate anche voi a cucinare un piatto così per le vostre feste, il profumo che si sprigiona per casa fa molto Natale.