LE ERBETTE

Il grande professor Gambino, ci consiglia di cibarsi delle erbette spontanee che si trovano sui campi e nelle passeggiate in primavera. Sono ricchissime di omega tre e depurano l’intestino dopo il carico di grassi dell’inverno. Quindi noi, tra passeggiate nella nostra Gambugliano o nelle visite ai banchi del mercato, adoriamo cibarci di queste primizie.

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Il costo al mercato è relativo così come lo sforzo nel raccoglierle in natura.

Ma veniamo al nostro risottino di erbette, in questo caso ho comprato dei bruscandoli e i carletti. I primi sono i germogli del luppolo selvatico e si trovano lungo le “maxiere” che sono le murature che affiancano i sentieri in collina o in campagna. I secondi li si trovano a terra, hanno la foglia esile e fanno un fiore a trombetta. Da raccogliere assolutamente prima della fioritura, come quasi tutte le erbette spontanee.

La tostatura del riso è solo con un filo d’olio, no soffritto please: a tostatura avvenuta aggiungo il trito delle erbette precedentemente saltate con olio aglio e peperoncino per 10 minuti. Brodo vegetale bollente, aggiunto un po’ alla volta con un mestolino e tanto ammmoreee.

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Non amo mantecare i risotti, ma in questo caso farò un eccezione e mantecherò con un pezzettino di burro e una manciata di stravecchio entrambi di malga profumatissimi che ben si sposano con il sapore delle erbette.

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