LE UOVA Di BRANZiNO

Un pesce che si chiama in un modo al nord italia e in un altro al sud…non fa un po’ strano? Bene il branzino è solo per i nordisti, spigola per i suddisti… che ridere non capisco il perché, in rete le interpretazioni si sprecano!!!


Oggi mi sono ritrovato a pulire appunto tre splendidi esemplari di branzino, anzi 1 branzino e due branzine visto che al loro interno ho trovato le uova.

Devo essere sincero, quando “apro” un pesce per pulirlo e trovo le uova ci rimango sempre un po’ male, penso che una femmina gravida sia un duplice sacrificio.

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Ne parlo con il mio grande amico Fabio, estimato pescatore di branzini (più per l’impegno che per il pescato) e gli chiedo appunto cosa si potesse fare con le uova del branzino, visto che mi sarebbe dispiaciuto che questo sacrificio rimanesse inutile. Lui mi ha risposto dall’alto della sua esperienza più che ventennale nel mondo del “Dicentrarchus labrax” con un saggio: “non go idea!”
La mia innata curiosità di scimmia mi porta a tuffarmi nel web per scoprirlo, la prima notizia è di uno spaghetto condito con aglio, olio, pomodorini e uova. Detto fatto!

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Corro a casa e preparo il tutto, olio buono e qualche becca d’aglio, una presa generosa di peperoncino della mia preziosa “suocera” Susanna direttamente dalla Serbia, e un paio di pomodorini tagliati molto sottili. Facciamo rosolare bene aio, oio&peperoncino per alcuni minuti, buttiamo le striscioline di pomodoro e spegniamo.

Prendiamo le sacche delle uova, credo 12.000 per ogni sacca,  incidiamo la membrana delicatamente nella sua lunghezza facendo fuoriuscire il contenuto. Con calma e con l’aiuto di un cucchiaino mettiamo le uova nella padella ancora spenta ma con l’olio ancora caldo.

Mettiamo a cuocere gli spaghetti, una volta cotti li faremo passare dalla pentola direttamente nella padella del sugo con quel insostituibile attrezzo che assomiglia a un mestolo con i denti, mia madre lo chiama “lillo”.

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Con abbondante acqua di cottura e la padella calda, il tutto si amalgamerà in un matrimonio a dir poco godereccio.
L’effetto è simile alla ricotta unita al pomodoro. Una grattatina di scorza di limone e il piatto è pronto per essere servito.
Che dire, l’ eleganza di uno spaghetto al sapore di mare, piccante quanto basta per richiamare una bollicina leggera, nel nostro caso un ottimo prosecco millesimato, e l’ottima compagnia di Fabio che da oggi saprà come non buttare il sacrificio di 12.000 uova di branzina 😉

#bontutto

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