RAViOLi CON LE ROSOLE

Oggi giornata uggiosa in collina, la temperatura è ancora rigida e la nebbiolina che sale dalla pianura crea un’atmosfera fantastica. Accediamo il caminetto e inizio ad impastare 6 uova di sfoglia per preparare il pranzo.

La farina è del mulino Casarotto di Creazzo della mia amica Michela, oggi abbiamo usato della semola di grano duro rimacinata e farina integrale, non ho fatto dosi precise; adoro cucinare ma odio le regole, quindi dove posso improvviso!

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In frigorifero avevamo delle rosole (Papaver rhoeas) la pianta del Papavero, quel bellissimo fiore che tanto colora i nostri prati in estate con il suo rosso acceso. Pochi conoscono questa pianta per il suo uso in cucina, a me l’ha fata conoscere un vecchio amico, un contadino che già molte volte è apparso nel mio blog, il mitico Erio.

Mi raccontava che avesse delle proprietà stimolanti per la sessualità maschile, in verità se anche fosse contenuta una bench’è minima traccia di oppiacei, questi non sarebbero certo indicati come stimolanti, anzi… non so, credo che i detti popolari abbiano sempre un qualche fondamento, ma sinceramente in questo caso…

Torniamo alla ricetta, la nonna Iaia ha pazientemente “curato” le piantine per poi sbollentarle in pochissima acqua e sale, il trattamento è il medesimo degli spinaci. Vado a ripassarle in padella, io uso del olio buono, aglio e peperoncino, una spadellata molto veloce e la rosola è pronta. Ottima come contorno per accompagnare delle carni o del bollito oppure come in questo caso per creare la farcia del mio raviolo.

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Aggiungo solo della ricotta fresca, una dose più che generosa di pepe bianco macinato di fresco e una grattatina di noce moscata. La morte sua sarebbe anche una bella cucchiaiata di formaggio vecchio grattugiato, ma alla mia dolce metà il formaggio non piace.

Ad onor del vero, devo dire che quest’erba è fra le più delicate fra le erbe di campo, il radicchio, la barba di frate o “el pisacan” sono di certo più intense, amare e forti. Quindi direi che anche se lasciate con la loro dolcezza ben si sposano al burro e la savia che andranno a condire il nostro piatto.

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Consiglio sempre di ripassare anche i ravioli in padella aggiungendo dell’acqua di cottura per renderli più cremosi e incredibilmente lucidi.

ps.con i “ritai” della pasta degli ottimi mal tagliati e con il resto della sfoglia “do lasagnete”…

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Buon appetito e bontutto.