LA ZUPPA BULGARA

Altre prove generali per la nostra cena dell’Orient Express, la seconda fermata di questo nostro viaggio culinario è Sofia.

Io della Bulgaria conoscevo solo i canti delle donne bulgare, che aprivano un brano di Elio E Le Storie Tese.

Detto questo veniamo alla zuppa: in Bulgaria ne fanno davvero tante, la più famosa è con le budella d’agnello, ma per ovvi motivi di reperibilità ho ripiegato sul manzo.

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Facciamo quindi rosolare alcune becche d’aglio in olio d’oliva aromatizzato con paprika dolce, paprika affumicata, chiodi di garofano, semi di finocchio e semi di cumino: le dosi a piacere.

Tagliamo la carne a pezzetti piccoli, ma piccoliiii non pezzettoni altrimenti sembrerà uno spezzatino. Facciamo rosolare a fuoco alto per sigillare bene il tutto.

Aggiustiamo di sale, togliamo le becche d’aglio e mettiamo la conserva di pomodoro ben diluita per creare il “brodo” della nostra zuppa.

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Alcuni consigliano di mettere del brodo di carne ma quest’idea non mi aggrada. Il brodo si creerà da solo, con la lunga cottura a fuoco basso, diciamo anche tre orette buone.

Questa è la classica ricetta da eseguire con la famosa e a me tanto cara cucina economica. Pentola di terra cotta, “dismentegà su un canton” per tutto il giorno.

Tornando con i piedi per terra, dopo ½ oretta aggiungiamo i cannellini che avremo ammollato la sera prima in dolce compagnia dell’ alga kombu. Copriamo e lasciamo che si cucini per ben benino.

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Impiattiamo su un piatto fondo, al centro mettiamo una cucchiaiata di yoghurt greco, a piacere lo si potrà mescolare o comunque dosarlo come più vi piace.

Il risultato finale è molto piacevole, sicuramente da mettere nella sezione comfort food, ottima per un pranzo d’inverno in compagnia di un fuoco acceso e un buon bicchiere di vino rosso.

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