MYSTERY FAMiLY

Rieccoci con Masterchef e con la nostra ennesima versione della mystery box.

Giovedì sera il gioco è stato diverso dal solito. Ognuno dei concorrenti doveva fare la spesa per qualcun altro e così anche noi stamattina abbiamo fatto la spesa (alcune cose le abbiamo giustamente riciclate dal nostro frigo o dalla nostra dispensa in terrazza) rispettivamente padre per il figlio e viceversa.

Io ho selezionato per Mattia: baffa di salmone, cime di rapa, yoghurt intero, zenzero, aglio, peperoncino, chayote, scalogno, cous cous e dulcis in fundo una bella arancia di Sicilia.

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Lui per me: costolette d’agnello, spinaci, radicchio, farina di mais marano, scalogno, senape, spezie turche, yoghurt, zenzero e un lime.

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Come prime mosse Mattia ha messo a bollire l’acqua per il brodo (il dado vegetale era un bonus concesso dal padre avversario) e dopo aver sminuzzato le cime di rapa le ha spadellate con aglio e peperoncino. Ha poi creato una salsa con yoghurt, zenzero ed un paio di gocce d’aceto (che è risultata leggermente troppo liquida e non sappiamo il perché) molto leggera e gradevole.

Dopo aver tolto la pelle con sicurezza e maestria, ha rosolato il salmone a tranci in una padella antiaderente con una spruzzata di succo d’arancia.

Con il brodo ha granato il cous cous e poi ha fritto delle chips di chayote in abbondante olio di semi di arachidi.

Gli ingredienti del suo piatto chiamato: salmone “in cima” al cous cous”,  sono quindi tutti pronti, assemblaggio molto elegante e raffinato.

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Il vecchietto risponde con una salsa di yoghurt, senape e spezie di Istambul, spadello il radicchio tagliato sottile con dello scalogno e zenzero.

Ho pensato di prendere gli spinaci e ripassarli leggermente in padella semplicemente con un po’ di succo di lime; sinceramente all’assaggio non mi sono piaciuti, ma devo dire che nel piatto aveva assolutamente il suo perché.

Bene, le costolette infarinate nella farina di mais e gettate in un pentolino con olio di semi di arachidi per un bel fritto a immersione sono una delizia, con il mais che rende il tutto croccantissimo. Consiglio un pentolino piccolo e alto appunto per immergevi l’intera costoletta.

Ed anche il mio piatto è quasi pronto, l’ impiattamento è molto semplice ma degno di un equilibrista, non avrei fatto due metri per portarlo a tavola, ma per la foto aveva il suo perché.

Il nome? L’agnello maranello.

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I giudici, oltre a noi Marchesini, che siamo assolutamente obbiettivi e leggermente spietati, (specialmente io/padre) le due donne maggiori di casa, la mia mamma Iaia e la mia compagna Danijela. Il verdetto è stato un pareggio!!! Più o meno 😉

This Mystery Box turned into a Father vs. Son challenge: we had to choose each other’s ingredients… Dad chose for me a salmon filet, turnip greens, yoghurt, ginger, garlic, chili pepper, chayote, shallot, cous cous and an orange. I chose for dad lamb chops, fresh spinach, radicchio, cormeal, shallot, yoghurt, mustard, Turkish spices, ginger and lime. I firstly put some water to boil for the broth (stock cubes were a bonus) and sauteed the turnip greens with oil, garlic and chili pepper after I chopped them. Then I made a yoghurt sauce with ginger and a pinch of salt, which stayed a bit too liquid, I don’t know why, but it was delicious anyway!

Third step: the fish. I took away the skin and browned the filet with a sprinkle of orange juice. In the end I boiled the cous cous in the broth and deep fried a couple of chayote chips. I plated all quite “restaurant like”, I was pretty satisfacted!

Dad replies with a lamb chop, covered in cornmeal and deep fried, with a sauce made with yoghurt, mustard and Turkish spices. The base was made by sauteed radicchio with shallot and ginger. He also took some fresh spinach and cooked it in a pan with a sprinkle of lemon, the sour note in this very round flavored dish… Reeeally good.

The judges, beside us, were the older women of Marchesini’s place: Grandma Iaia and “mom” Danijela. The judgement was a spare… more or less 😉