PEPERONATA ALLA PALERMiTANA

Lo so… Penserete che ultimamente cucini solo peperoni, in effetti è un po’ così, ma questa ricetta “la dovevo” alla mia “frutarola” di fiducia del banco dei Sapori dell’Etna.

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Lei e Sicula, e da loro mi rifornisco degli agrumi, i pomodori piccadilly e i favolosi carciofi. In verità hanno un sacco di altre cose buone, ma queste io le adoro in particolare.

Ma torniamo alla Stefania, che mi dice porgendomi i peperoni: “Ti devo insegnare come la facciamo giù da noi, con le olive…”

Figuriamoci, la mia curiosità in fatto di cibo è seconda solo alle scimmie, e quindi eccomi con la spettacolare “peperonata alla palermitana”

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Allora: un po’ di cipolla rossa, bianca oppure anche le gialle d’inverno (io ho scelto un cipollotto di tropea) tagliata sottile e fatta appassire nell’olio buono con le olive nere.

“I peperoni, SOLO ROSSI, mi raccomando che poi fanno un bel contrasto con il nero delle olive” mi sottolinea Stefania. Quindi ho mondato e tagliato a pezzetti non troppo piccoli i peperoni e li ho tuffati nella cipolla che si dorava lentamente nella padella.

Aggiusto con del buon sale di Cervia e spadello il tutto a fuoco vivo fino a che i peperoni non iniziano a “cedere”, a raggrinzire.

È arrivato il momento dell’agrodolce, una spruzzata generosa di aceto di mele, sfumiamo a fiamma sempre alta (quindi non è cambiato nulla sul fornello e forse la precisazione era inutile) e dopo aver sentito che l’acre dell’aceto è passato, spolveriamo con dello zucchero di canna o meglio ancora con il Moscobado.

Ancora un paio di minuti di spadellamenti ed è fatta!

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Manca il tocco finale: grattugiamo del pane raffermo, lo passiamo in padella a tostare leggermente. Qui il tocco di cuxina, le spezie: tostiamo un po’ di cumino e qualche seme di finocchio, li passiamo al mortaio unito a del sale grosso e con questo misto saliamo il pane in tostatura.

Una spolverata sopra alla nostra peperonata e la ricetta è pronta!!!

Squisita e ruffiana al punto giusto: la dolcezza del peperone contrasta alla grande con l’amaro salino delle olive nere.

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Dopo questo post, i miei amici non potranno esimersi da invitarmi al paese loro a mangiarla a casa della mamma. È un mio sogno fare come vedevo su “Jamie Oliver’s Great Italian Escape” dove il nostro beniamino britannico girava per l’Italia a mangiare a casa delle vecchiette, o nelle piccole trattorie di paese, ecco questo è il mio prossimo mestiere. Il gourmet vagabondo.

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ps.         Visto che io non mangio la cipolla, o meglio la evito, con un altro peperone e una melanzana a parte mi sono fatto una peperonata classica, diciamo un’amabile peperonata.

Alla fine è venuta buona come sempre, ma mancava qualcosa… sono uscito in terrazza ed ho raccolto giusta una fogliolina/ramettino per ciascuna erbetta: basilico, timo, timo limoncello, menta, maggiorana, origano e finocchietto, tagliate sottili sottili e messe nella pentola a fuoco spento. Vi assicuro che la mia amabile peperonata si è trasformata come per incanto in un piatto dai 1000 profumi e sapori.

Provate anche voi a giocare con le spezie fresche ora che in balcone si possono davvero fare dei mini giardini odorosi con pochissima spesa.