DULCiS iN FUNDO

E come ad ogni cena o pranzo che si rispetti, il dolce arriva alla fine.

Eccoci quindi con l’ultima puntata del nostro piccolo “corso di cuxina” presso Arturo/SpazioNadir, in compagnia del maestro “None” e i suoi vini, con Ale degli Orti di s. Angelo, Nadia&Eva del fantastico negozio “Il Granaio” di Vicenza e la simpatia di Viviana.

Per iniziare abbiamo preparato la crêpe di grano saraceno con il formaggio stagionato di vacca e miele “anni ’30”.

Per la preparazione ho assoldato la mia dolce compagna Danijela, famosa in tutta la nostra cuxina per le sue crêpes: Le dosi: 2 uova, 250 gr di farina, 500 ml di latte, un pizzico di sale e un cucchiaio di olio di semi.

Prendiamo quindi le 2 uova ben sbattute con la frusta in una terrina, aggiungiamo un pizzico di sale e un goccio di latte, l’olio, poi la farina poca alla volta, infine tutto il latte, sempre frustando il composto. È una ricetta assolutamente Co.Cu.Cu, da fare in due 😉

Padella antiaderente, un pezzo di carta assorbente bagnata di olio per ungere la padella, e mettiamo a scaldare.

Un mestolino di pastella, a voi la scelta dello spessore, c’è a chi piace croccante, a chi più soffice e quindi più spessa.

Come al solito cotta da entrambe le parti, girata con gesti pirotecnici oppure più umanamente aiutandoci con una spatolina. Il formaggio a striscioline e miele a filo a piacere.

Un vecchio detto veneto “che la bocca non xe straca finché non la sa de vaca” ben si sposa con questo “dessert” che è una buona via di mezzo, non è esattamente un dolce ma ti soddisfa la voglia di fine pasto con una coccola.

Va da se che potete sbizzarrirvi con la fantasia a farcire questa delizia con ogni ben di dio, sia salato che dolce per poi assaporarla accompagnata da un buon bicchier di vino.

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Il secondo dolce è stato un piacere presentarlo, il nome è tutto un programma: “le mie puttanelle”, vi lascio immaginare il delirio e le risate. In verità erano delle mini “putane”, la torta casalinga veneta per antonomasia. È la mia torta preferita assieme al bussolao.

La ricetta è puro istinto e ci si mette tutto quello che trovate nella credenza a partire dal pane vecchio che è alla base di tutto. Quindi pane raffermo sminuzzato (ai presenti ho anche consigliato il modo corretto per tagliarlo senza colpo ferir) ammollato nel latte, non lasciatelo una notte come si sente narrare bensì 1 oretta va più che bene.

Lavoratelo con le mani, è piacevole ed è molto Co.Cu.Cu se fatto in coppia (un po’ come sul film Ghost con l’argilla ;).

Metteteci un paio d’uova sbattute, e a seguire tutto il resto: noci, fichi secchi, una mela sminuzzata, la scorza grattugiata di un arancio e di un limone, uvetta ammollata questa volta nell’ Airone Rosso degli amici Poli, zucchero qb, un paio di cucchiai di farina e per finire un cucchiaio di bicarbonato.

Il tutto deve risultare abbastanza umido, nella foto anche se la visione non è spettacolare potete forse capire, altrimenti dovevate iscrivervi al corso!!!!

Imburrate la teglia e al posto della farina spolveratela con lo zucchero moscobado, in forno a 180° per 30 minuti o comunque fino a doratura della superficie. Al tocco deve risultare morbida che poi raffreddando si indurirà parecchio.

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Bene. Arriviamo all’ultimo e anche il più laborioso, è un curioso barattolino Bormioli con crema pasticciera, coulis di fragole, ganache di cioccolato fondente e crumble croccante nell’ordine di apparizione. Non mi dilungo per non annoiarvi con le ricette di tutte le varie preparazioni, qualora lo vogliate non esitate a scrivermi, sarà un mio piacere farvi avere il tutto.

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Per ora vi saluto e vi rimando alla prossima avventura “corsista”

ps. grazie Vivi per le bellissime foto!

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