LA PRiMA DEL TORCOLATO

La seconda del torcolato:

A dire il vero è la prima del Torcolato, ma è la seconda volta che partecipo come blogger di cucina (o di cuxina) a questo fantastico evento enogastronomico.

Il padrone di casa è sempre Messer Maculan nella sua cantina in centro a Breganze, terra votata alla coltivazione della Vespaiola, uva tanto amata dalle vespe per la sua particolare dolcezza.

Prima del pranzo si è tenuta ,sempre in casa Maculan, una degustazione introdotta dall’Accademico della cucina Claudio Ronco e condotta dal sommelier Paolo Lauciani, con la partecipazione del patron Fausto Maculan per la Strada del Torcolato e Luca Cracco per il formaggio Asiago.

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Nei 4 bicchieri ben sistemati davanti ad ogni postazione sono stati serviti nell’ordine: Coca Cola, birra Peroni, un rosso di Breganze di Zonta e il Torcolato di casa.

Nel piattino 4 tipi di asiago, un fresco, un mezzano, uno stagionato e uno stravecchio. È stato davvero curioso capire i vari accostamenti e il rapporto tra acidità, zuccheri e quant’altro.

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Io non posso ritenermi un sommelier, ma qualche buona bottiglia e qualche corso di avvicinamento al vino mi hanno reso, diciamo, meno ignorante in materia.

Vi devo dire che la Coca Cola abbinata al formaggio non mi è dispiaciuta, qui l’avevano accostata all’Asiago fresco, mentre io l’avrei voluta provare con lo stravecchio, “pecà che lo go magnà tuto col Torcolato”.

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Finita la degustazione “guidata” ci hanno fatto accomodare in un locale adiacente dove ad aspettarci c’erano tutti i produttori di Torcolato con le loro bottiglie pronti ad offrirci un assaggio del loro nettare divino. Qui sarebbe antipatico fare nomi, ma mi permetto di citarne uno: Vitacchio Emilio è stato il mio primo bicchiere, il mio amico Roberto detto “el dotor” emerito “fragliato” della confraternita mi ha sempre decantato questo produttore come uno dei migliori e devo dire che il suo Torcolato 2011 è stato il mio preferito della giornata!

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Dopo la degustazione, leggermente inebriato da cotanta dolcezza si attraversa il cortile e, salendo le scale, si arriva al sottotetto per mangiare.

Il pranzo è sempre bello, i vari produttori si siedono sparsi in varie tavolate e i commensali liberamente prendono posto assaggiando così in ogni tavolata vini diversi tra bollicine, bianchi, rossi e ovviamente per finire con il Torcolato.

Noi ci siam seduti sulla tavolata in compagnia della cantina Angarano ed ho avuto il piacere di conoscere Isabella, una delle 5 sorelle titolari del casato.

I loro vini bianchi sono stati una piacevole scoperta e non mancheremo di dedicare loro un post, dopo aver visitato (mi hanno raccontato amici commensali) la loro meravigliosa tenuta sul destra Brenta.

Che dire, per finire un doveroso ringraziamento alla mia splendida amica Barbara e Alberto dell’ufficio stampa della Strada del Torcolato per l’invito, all’amica Lorna della distilleria Poli per il “raxentin” dopo il caffè e un arrivederci al prossimo anno per la prima del Torcolato.

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