L’ABBACCHiO ALLA MARCHESiNi

Mi rendo perfettamente conto che il tema di questo post sia molto delicato. Invece che battere i tasti del mio computer mi sembra di camminare sulle uova…pasquali…

Ma se a chiederti questo piatto è niente meno che la mia foodscout Tiziana per il suo compleanno, non posso decisamente esentarmi.

Non voglio quindi addentrarmi sul giusto o sbagliato, se l’agnellino non va ucciso e il maialino si, o il caprettino si ma il vitellino no, si aprirebbero discussioni infinite.

Credo sia una questione di punti di vista e nel mio blog, come nella vita, chiedo e professo il rispetto.

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Torniamo subito alla ricetta, per variare rispetto al solito abbacchio con rosmarino e aglio, io e Mattia abbiamo optato per un mix di spezie e sapori agrumati.

La mattina abbiamo messo in una padellina antiaderente nell’ordine: sale grosso, alcune bacche di pimento, cumino, semi di finocchio e peperoncino.

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Abbiamo tostato leggermente il tutto per poi tuffarlo nel nostro pestello di ulivo per essere macinato a dovere.

Con questa meravigliosa polvere di un profumo incredibile che ha invaso tutta la casa, abbiamo massaggiato la carne per bene, abbiamo grattugiato della buccia di limone siculo e un pezzetto di zenzero fresco, alcune becche d’aglio schiacciate e infilate qua e là, una paio di stecche di cannella e per finire un filo d’olio buono.

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Gran mescolata e poi a riposo per tutto il giorno in frigorifero.

Per la cottura, ancora un po’ d’olio in un pentolone d’alluminio e rosoliamo a fuoco vivo fino a sigillare ben bene tutti i pezzi di carne.

Per creare un po’ di umidità (in dialetto poceto) abbiamo messo il durello di casa Cavazza “solo per noi”, giusto un po’, il resto è servito per dissetare la “brigata”.

Fuoco sempre alto per far evaporare l’alcol e poi coperto in forno a 180°C per un paio d’ore.

In verità e come sempre dipende dall’animale, dal suo allevamento, dall’età, assaggiatelo e quando è ben morbido e la carne si staccherà dalle ossa è pronto!

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Il risultato è stato entusiasmante, piccante e balsamico, fresco e deciso!

Per chi non ama l’odore di selvatico, questa ricetta potrebbe venir loro in aiuto.

Lo so sono monotono con i miei commenti finali, ma vi assicuro che sono tutti sinceri! Diciamo che se una ricetta non mi piace, generalmente non ci faccio un post, ecco, vi ho svelato il mio segreto!

Buon compleanno ancora alla mia amica Tiziana, la quale essendo una macellaia dalla nascita ci tiene a segnalare che la razza dell’agnello è dei monti Lessini, “la pecora Brogna” allevata esclusivamente al pascolo.