LASAGNE CHAYOTE

Domenica mattina e Mattia ai fornelli, la ricetta è: lasagne ai gamberi e chayote.

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Da parte mia lo ritraggo con la macchina fotografica, niente di più.

Si parte dalle lasagne, come buona usanza di casa Marchesini, fatte in casa all’uovo con la nostra farina preferita Chilometro Cinque (80%intergrale e 20% “1″) un pizzico di sale rosa. Per tirare la sfoglia, lui userà la macchinetta a manovella invece che la mescola; il risultato è molto simile.

Vellutata di gamberi ottenuta con i carapaci tostati, sfumati con brodo vegetale, il tutto legato da un roux (burro fuso e farina).

Una volta ingegnatosi per sbucciare il terribile ortaggio munito di aculei da far invidia a un porcospino, privato dell’ ”osso” centrale e tagliato a cubettini da 1 cm, lo spadella con un filo d’olio. Arrivato a cottura della cucurbitacea ci aggiunge i gamberi a pezzetti, spadella il tutto e vi scola le lasagne direttamente con un filo d’acqua di cottura.

La mantecatura è con la vellutata, il capolavoro è fatto. Delizioso e, oserei dire ruffiano!

Il chayote è leggermente dolciastro e ben si sposa con il gambero. Bravo Mattia.

Per i più curiosi, da Wikipedia:

Il Chayote (Sechium edule) è una specie della famiglie delle Cucurbitacee, originaria del Sud America e coltivata nei paesi dell’area costiera del continente e nelle isole. Il maggior esportatore di Chayote è la Costa Rica. È conosciuto anche in Italia, dove è chiamato zucca centenaria, zucchina spinosa, patata spinosa, melanzana spinosa, melanzana americana, lingua di lupo: in realtà è corretto chiamarlo con il suo nome italianizzato dal nome scientifico Sechium Edule (quindi Sechio) oppure col nome spagnolo chayote, di origine atzeco (chayutli).