RiSOTTO & ASPARAGi SELVATiCi

È primavera, le erbette spontanee imperversano nei prati, nelle “maxiere” e sui banchi del mercato. Un vero e proprio boom, 15-20 euro al kg, un tempo nessuno si sarebbe sognato di pagare un mazzetto di carletti 5 euro.

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Bene, noi di solito andiamo per colline e prati a raccogliere di persona questi favolosi ingredienti, ma questa volta ci siamo approvvigionati al mercato da un mio amico. In verità questo asparago selvatico non cresce nelle nostre colline e sinceramente non so dove andare per trovarli.

Quindi come tutti i sabati mattina al mercato ortofrutticolo, mi sono fatto ammaliare da questo magnifico “mazzolin de sparaxe da bosco”, nella foto sono quelli al centro.

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In verità io ne conoscevo un altro tipo, più grosso e più “ciuffettone”, prometto di informarmi e di conseguenza aggiornerò il nostro blog con una ricetta esplicativa.

Tornando alle nostre asparagine, una bella lavata sotto acqua corrente, sminuzzate a dovere su un panaretto, passate in una pentola con un filo d’olio buono e uno spicchio d’aglio e il gioco è fatto. Abbiamo creato la base per il nostro risotto primaverile.

Adesso, acqua bollente con un misto di verdure disidratate anch’esso recuperato al mercato da un’ amica contadina, un po’ di tempo e tanto ammore. Non c’è bisogno d’altro. Io in questo tipo di risotti non uso tostare il riso a secco ecc… semplicemente metto il riso con la base, la faccio rosolare a dovere e poi inizio con il brodo, mestolino a mestolino senza mai fermarmi dal “menare” con il mestolo di legno. Lo so, continuano a dire che il mestolo di legno non è adatto alla cucina, non è igienico ecc.. beh sapete cosa vi dico? Io uso e userò per sempre i mestoli di legno.

A fine cottura, visto che gli asparagi, come molte altre erbette spontanee, sono abbastanza amari, potremmo mantecare il risotto con del formaggio vecchio o grana o parmigiano o quello che volete, mi raccomando di spegnere il fuoco, mantecare e poi lasciare riposare il risotto per alcuni minuti prima del servizio.

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