Una “due giorni” di cucina intensiva, alcuni buoni amici a cena/pranzo, taaanta roba.
Iniziamo con la serata di pre befana, il mio grande amico Danilo e la compagna Arianna a cena con il seguente menù: crostoni di pane tostato alle castagne con ricotta di malga e speck d’anatra di Jolanda de Colò, sopressa della malga Serita di Recoaro Mille (comprata durante il visitone all’Artusi) su pane integrale di lievito madre. Nel piatto seguente la povertà e la semplicità la fanno da padrone: polentina calda e scopeton, sublime a dir poco.
Infine raviolini homemade ripieni di zucca, zenzero, ricotta e cannella conditi con burro fuso e semi di papavero.
Una serata speciale, con una compagnia speciale.
Il pranzo del giorno dopo è stato un vero e proprio delirio in cucina.
Come ospiti avevamo la Lilli e la Eva e quindi ci siamo sbizzarriti. Dalla mattina ci siamo divertiti a preparare un sacco di cose buone.
Come primo Danijela ha preparato le crêpes con radicchio e tastasale e come variante, ovvero la seconda, con provola affumicata, radicchio di Treviso crudo e pancetta austriaca (goduriosa a dir poco).
Il secondo piatto era un trionfo di cappone al forno ripieno con le sua interiora e macinato di vitello mescolato al tastasale. All’esterno per il profumo alcuni mandarini cinesi (kumquat) e metodo classico per bagnare il volatile.
La famosa “ruota di scorta”, se si fosse palesata ancora la fame, una torta di zucca e carote in crosta di grano saraceno.
Con alcuni rimasugli (il ripieno del cappone) abbiamo preparato anche un ragù meraviglioso e con il resto della pasta della torta, una terrina di pizzoccheri conditi con burro, provola e caciotta (faremo un post dedicato, li adorooooo).
Diciamo che è stata una “due giorni” impegnativa, ma vissuta in pieno stile Marchesini, con il piacere di cucinare e nel massimo piacere di ospitare buoni amici alla nostra tavola.