ODE AL MACCHERONE

Quando in uno spot si diceva “fate all’amore con il sapore” non c’è dubbio che il creativo fosse a pranzo a monte S.Lorenzo nel comune del mio amato Gambugliano.

In questa storica trattoria “dai onti” (questo il suo nome in gergo) fanno uno dei miei piatti preferiti, i maccheroni fatti in casa con il ragù di carne; voi direte: “e che c’è di così fantastico?” Non lo so io, come non lo sa nessuno, pare che questa ricetta sia uno dei miti/segreti delle nostre colline.

Come potrete notare dall’unica foto postata, il maccherone è ciccione con un foro piccolissimo che lo passa da parte a parte.

Primo mistero: come fa a non chiudersi?

Secondo mistero: come fanno ad essere così leggeri?

Terzo mistero: il sugo da che pianeta arriva??

Credo proprio rimarrà un mistero e un piacere alla portata di tutti, prenotandoli per tempo.

Ricordo che quando da giovane facevo il commesso in centro in un negozio Benetton, le serate trasgressive dei commessi “fighetti” erano appunto le cene presso questa trattoria al Fogolare (nome ufficiale) oppure dalla Pierina a Monteviale. “Bigoli e braxola” il menù caratteristico, in alternativa la “asagna” di volta in volta con i “bixi” (piselli),  gli asparagi oppure il tartufo.

Vino rigorosamente alla spina e le bottiglie d’acqua (altrettanto rigorosamente) chiuse fino alla fine della cena.

Una cucina del nostro territorio, sana se mangiata con parsimonia (cosa impossibile se davanti ad un piatto di maccheroni) e saporita per soddisfare i palati dei più grandi e dei piccini.

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