L’OMBELiCO Di VENERE

I tortellini sono la massima espressione della pasta ripiena, sono piccoli gioielli fatti a mano, molto difficili da fare, anche qui l’ammmore è alla base di tutto.

Domenica mattina: fuori la nebbia autunnale, in casa il camino acceso, buona musica e il profumo del brodo.

Le premesse ci sono tutte, passiamo agli ingredienti, premetto che anche qui sono tortellini a modo mio e non seguo ricette precise.

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Per la sfoglia: farina di grano duro macinata a pietra tipo “1”, uova fresche di pollaio, sale.

Per il ripieno: tastasale, mortadella, pancetta serba affumicata, grana padano, noce moscata.

 Della pasta all’uovo fatta in casa ne abbiamo già parlato: si prende la farina (100gr per ogni uovo), la si impasta o “doma come si dice in dialetto. Il lavoro è proprio questo, “domarla affinché diventi dura e resistente. Una volta fatto l’impasto lo metteremo a riposare avvolto nella pellicola per ½ ora affinché perda la sua elasticità.

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In questo caso useremo una macchina a rulli a manovella (io uso una vecchia “Ampia modello 150 lusso” di mia nonna che potrete vedere nella foto) per stendere le sfoglie a strisce abbastanza sottili. Le taglieremo a quadratini, a voi la scelta della misura, più piccoli i lati più difficile il confezionamento ma più bello il tortellino, noi abbiamo iniziato con un quadrato 2,5 per lato.

Il giro sul dito è semplicissimo, una volta imparato, Mattia mi supera di gran lunga….

Con i restanti rifili di pasta potete fare delle tagliatelle o delle fetuccine, come abbiamo fatto noi!

Lo chef Barbieri a Masterchef li ha definiti l’ombelico di Venere, in verità anche i nostri potrebbero essere definiti ombelico ma di una Venere di Botero. Cit. Mattia