PASTA ALLA NORMA

L’ho sempre sentita nominare, nei ristoranti al mare o negli alberghi in montagna; nel menù turistico è un classico.

Non mi so spiegare il perché non l’abbia mai provata ma solo oggi ne abbiamo fatto conoscenza.

È nato tutto sabato mattina, al mercato il mio amico Alfredo mi ha fatto dono di queste meravigliose melanzane “seta”. “Adesso ti stupisco con una cosa che non hai mai mangiato” mi ha detto, e mi presenta un paio di melanzane violette.

DSC_0835

Mi dice che questo tipo di melanzana è la “nonna” dell’attuale violetta. In effetti mio caro Alfredo, devo ammettere di non aver mai assaggiato niente di simile. Per l’occasione abbiamo collaudato una nuova friggitrice mini, ultimo acquisto, niente di che (quando uno paga una friggitrice 19,90€ non è che possa pretendere più di tanto).

L’effetto però è stato incredibile, la melanzana sembrava soffiata, leggera e dolce.

Bene: queste vanno messe semplicemente sopra alla pasta al pomodoro. Per l’occasione Mattia ha fatto un sughetto da leccarsi i baffi, leggermente piccantino dato dai suoi jalapeños del nostro orto.

DSC_0837

Una pennetta di grano duro italiano, una grattata di ricotta leggermente affumicata di montagna e la pasta è pronta.

Posso dirvi che è davvero ruffiana e setosa, ma credo sia il merito delle fantastiche melanzane siciliane.

DSC_0839

A proposito di Sicilia, da una mia ricerca moolto approfondita (google prima di scrivere il post) su un sito, “pastaallanorma.it”, dove c’è solo la ricetta e qualche banner, incredibile e misterioso, è emerso che: la pasta alla Norma è originaria di Catania, in Sicilia, e pare che il suo nome sia stato dato per la prima volta tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 da Nino Martoglio, commediografo catanese. Martoglio definì infatti questa pietanza una “Norma”, paragonandone la sua bontà all’omonima opera lirica di Bellini.

#bontutto

DSC_0846